Le scuole in prima linea al centro Neapolisanit per celebrare la decima Giornata mondiale della consapevolezza sull’ autismo. Tanti gli studenti chiamati a far festa con i ragazzi autisti e le loro famiglie, ma non sono mancate le presenze di insegnanti e dirigenti scolastici. Abbiamo quindi raccolto alcune testimonianze sull’ evento ma anche sull’ esperienza quotidiana nei diversi istituti del territorio.
“Abbiamo sei alunni autistici – ci riferisce Carmine Strocchia, dirigente Istituto comprensivo San Gennarello-Ottaviano – che frequentano la nostra scuola dell’infanzia ed il centro Neapolisanit, in quanto il nostro impegno è orientato sempre di più a creare una rete integrata tra scuola, struttura riabilitativa e famiglie. Abbiamo infatti creato un’ ambiente inclusivo, con un programma condiviso in cui gli esperti, i fisioterapisti del centro coordinano le attività con i nostri insegnanti, prendendo parte anche alle attività didattiche ed educative in modo da poter integrare l’attività che i ragazzi svolgono presso Neapolisanit con quelle che svolgono a scuola”.
Il supporto fornito da Neapolisanit si rivela dunque di grande aiuto per voi. Ma considerata la complessità di un disturbo come quello dello spettro acustico, ma anche delle disabilità più in generale, sarebbe utile quindi una formazione più mirata per gli stessi insegnanti?
“Senza dubbio – risponde il preside Strocchia – anche i docenti devono sentirsi parte di un processo educativo condiviso. Questo è molto importante perché il percorso è trasversale, poiché i ragazzi con diverse abilità devono essere anche protagonisti dei loro progetti educativi. Ma questo è possibile, solo grazie ad una piena collaborazione tra insegnati di sostegno e insegnanti curriculari, considerato che le competenze di un tempo non bastano più. Ma questo discorso stenta a farsi strada, perché un po’ l’età media anziana dei docenti stessi insieme alle abitudini invalse che stentano a cadere, si fermano al vecchio concetto della formazione didattico-educativo. Oggi invece le esigenze e le stesse richieste delle famiglie vanno verso la direzione di una più ampia convergenza e vanno quindi accolte nel migliore dei modi”.
Il dirigente dell’Istituto comprensivo San Gennarello-Ottaviano ha poi menzionato un altro problema, quello dei ragazzi autistici per i quali si rende necessaria l’assistenza ad anno scolastico iniziato, anche per pochi mesi, per due di loro infatti viene richiesta l’applicazione della sentenza del TAR che va in tal senso.
Anche l’ Istituto statale di istruzione superiore De’ Medici di Ottaviano annovera tra le sue fila quattro alunni autistici ed altrettanti sono in entrata. “Le metodologie, le strategie che adesso stiamo seguendo- ci riferisce la professoressa Pina Iervolino, referente dello sportello sull’autismo dell’ istituto De’ Medici -attivate anche col patrocinio dell’ IRFID, sono quelle di una maggiore contestualizzazione, del rendere concreti i saperi, perché stiamo partendo dalla realtà e insistendo appunto nelle discipline. La collaborazione tra corpo insegnante ed esperti- prosegue la professoressa Iervolino – è essenziale, anzi noi abbiamo bisogno del supporto degli esperti della materia in quanto la didattica non è avulsa dalla conoscenza e dalle competenze degli addetti ai lavori”.
Frequentatori assidui del centro Neapolisanit sono poi i docenti e gli allievi del Liceo multidisciplinare Armando Diaz di Ottaviano, perché oltre a prendere parte alle iniziative della Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo partecipano al progetto alternanza scuola lavoro.”Un percorso formativo –come dichiara la professoressa Adriana De Falco- che sensibilizza i ragazzi e mira quindi all’acquisizione di discipline scientifiche applicate sul lavoro, consentendo loro di apprendere discipline di indirizzo come biologia, inglese, bioetica. Il nostro istituto, diretto dal dirigente Sebastiano Pesce, è quindi molto soddisfatto delle attività svolte presso Neapolisanit, una struttura all’avanguardia fortemente radicata sul territorio. Ed oggi i nostri alunni hanno deciso di prendere parte a questa giornata proprio per essere più vicini ai ragazzi del centro”.
Gli fa eco la collega Annunziata Stella che sottolinea come gli allievi del Diaz all’inizio siano stati proiettati in un mondo che conoscevano solo dai libri e come invece qui abbiano potuto approcciarsi in maniera pratica proprio alla genetica applicata sulle persone e quindi toccato con mano il disturbo dello spettro autistico. Per questo partecipano con entusiasmo poi a questa giornata, al fine di rendersi essi stessi portavoce di sensibilità verso gli altri.
Infine Elvira Coppola, docente di scienze umane, evidenzia la sensibilità degli allievi che studiando materie come psicologia e pedagogia, hanno sicuramente un approccio più diretto anche verso l’universo autistico, mostrando di conseguenza una passione incredibile verso questi bambini, basta vedere come in particolare le ragazze giocano e si divertono con loro. Una cosa molto forte a livello emozionale. “Ci stiamo divertendo tanto insieme ai bambini– dicono infatti Giulia e Filomena, due allieve del liceo classico di Ottaviano – che ci consentono di vivere un’esperienza bellissima e percepire un’emozione davvero troppo forte”.