Porgo a tutti Voi i più sinceri auguri di una felice e serena Pasqua.
Per l’ occasione, per coglierne in pieno il senso ed il valore, vi invito a condividere il pensiero e le parole espresse da Papa Francesco nel corso del Giubileo per le persone disabili e dal Presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari , monsignor Zygmunt Zimowsky, in occasione della Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo, che lo scorso anno venne celebrata pochi giorni dopo la Pasqua mentre quest’anno una settimana prima in coincidenza con la Domenica delle Palme . Nel messaggio viene rievocato anche l’ appello che Papa Bergoglio lanciò nel concludere la ventinovesima Conferenza internazionale promossa dallo stesso organismo vaticano: l’autismo è uno “stigma” sociale , che condanna molte famiglie a un isolamento che va spezzato.
“La felicità che ognuno desidera, può esprimersi in tanti modi e può essere raggiunta solo se siamo capaci di amare. Questa è la strada! E’ sempre una questione di amore, non c’è un’altra strada. La vera sfida è quella di chi ama di più. Quante persone disabili e sofferenti si riaprono alla vita appena scoprono di essere amate! E quanto amore può sgorgare da un cuore anche solo per un sorriso! La terapia del sorriso…”
“Che cosa potremmo rimproverare a Dio per le nostre infermità e sofferenze che non sia già impresso sul volto del suo Figlio crocifisso. Tutti prima o poi ci scontriamo con “le malattie nostre o altrui”, “esperienze drammaticamente umane”.
“Nell’epoca in cui una certa cura del corpo è divenuta mito di massa e dunque affare economico, ciò che è imperfetto deve essere oscurato, perché attenta alla felicità e alla serenità dei privilegiati e mette in crisi il modello dominante”.
“Meglio tenere queste persone separate” o in qualche “recinto”, “magari dorato”, o nelle “riserve” dell’assistenzialismo perché non si intralci “il ritmo del falso benessere”, quando addirittura non si arriva a ipotizzare che sia “meglio sbarazzarsene quanto prima”, perché i malati possono diventare un peso economico insostenibile.
“Ma, in realtà, quale illusione vive l’uomo di oggi quando chiude gli occhi davanti alla malattia e alla disabilità! Egli non comprende il vero senso della vita, che comporta anche l’accettazione della sofferenza e del limite. Il mondo non diventa migliore perché composto soltanto da persone apparentemente ‘perfette’, per non dire ‘truccate’ ma quando crescono la solidarietà tra gli esseri umani, l’accettazione reciproca e il rispetto”.
Papa Francesco, Giubileo degli ammalati e delle persone disabili.
“Molte volte la fatica quotidiana, la delusione, lo smarrimento, la solitudine, l’ansia per il futuro possono avere il sopravvento sulla speranza, che sempre dovrebbe animare le famiglie, gli operatori sanitari e le associazioni scientifiche e di ricerca, le istituzioni scolastiche, i volontari e tutti coloro che, a diverso titolo e in modo sinergico, sono a fianco delle persone con disturbi dello spettro autistico.Dio, è bontà e benevolenza senza limiti, si prende cura dei suoi figli e non abbandonerà mai quelli che ha chiamati ad entrare nella sua comunione, qualunque siano le difficoltà. In questo orizzonte di fede, la sensibilizzazione in ordine ad un disturbo neurologico e comportamentale, che fino a poco tempo fa poteva essere considerato uno stigma sociale, fortunatamente sta acquisendo sempre più considerazione nel campo della diagnosi e della ricerca, così come in quelli dell’assistenza, dell’inserimento scolastico e lavorativo, nonché nell’accompagnamento della crescita spirituale.Ciò nonostante, non può venire meno l’impegno di tutti per favorire l’accoglienza, l’incontro, la solidarietà, in una concreta opera di sostegno e di rinnovata promozione della speranza, tenendo conto soprattutto del fatto che l’autismo si protrae per tutta la vita. Ne deriva, quindi, che solo l’alleanza tra i settori sanitario, socio-sanitario ed educativo, nonché l’inserimento, ove possibile, in attività lavorative per accrescere l’autonomia personale, possono assicurare la continuità della presa a carico lungo l’arco della vita di questi nostri fratelli e sorelle.
monsignor Zygmunt Zimowsky, Presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari.
Buona Pasqua,
Anna Auricchio, amministratore Neapolisanit