Racconti che toccano le corde dell’animo e si profondono negli aspetti familiari, sociali ed interpersonali che caratterizzano le storie di autismo. Giovedì 20 luglio, alle ore 20.00 nella suggestiva cornice del Castello Mediceo, Rosa Ascione, autrice dei libri presentati, racconterà gli aspetti più viscerali, ma paradossalmente meno evidenziati, che ruotano attorno ai casi di disturbo autistico. La sua voglia di raccontare per sensibilizzare nasce dall’incontro oramai pluridecennale con i familiari delle persone con autismo, vogliosi di condividere la loro esperienza, i loro sogni, le loro angosce quotidiane. Potrebbe definirsi, a pieno titolo, una trilogia dell’autismo nel contesto parentale, quella della Ascione che con “…ma mio figlio ha il cervello sottosopra” pubblicato nel 2010, inaugura lo sfogo genitoriale a raccontare, teso a migliorare l’affettività, ad attenuare le sofferenze ed a potenziare le relazioni, costruendo un rapporto che sia più consapevole. Il contesto familiare si arricchisce con “Mio fratello non gioca con me” del 2014 che riesce a far emergere i dilemmi dei sentimenti che animano lo status emotivo dei fratelli di persone con disturbo autistico: nello specifico, i racconti si caratterizzano per un continuo “guardarsi dentro” dei fratelli e il guardare “l’altro” il “malato.” Qui le storie sembrano invitare il lettore ad entrare nel ritmo della relazione tra fratelli, uno dei quali con disturbo autistico ed a condividerne l’intimità, la fiducia, l’empatia, l’impegno, il sostegno. Nel 2016, Rosa Ascione, con la collaborazione di Maria Villani, ha pubblicato la sua ultima fatica, “…la prima volta che ho incontrato il suo sguardo” che, in termini funzionali, è il completamento della trilogia di opere, questa volta la realtà viene raccontata da chi si dedica con impegno e dedizione al trattamento di bambini e ragazzi con autismo: la lettura di questo libro permette di percepire il mondo dell’autismo con una chiarezza nuova e mai sperimentata pima, nonostante lo sguardo dell’educatore incontri solo raramente quello del suo interlocutore con autismo. Il libro è impreziosito dalla raffigurazione delle opere di Catello Iovino, un artista veramente “speciale”.
«Raccolgo sempre con entusiasmo serate come questa, perché danno modo di addentrarsi nelle tematiche dell’autismo mai abbastanza evidenziate a dovere – ha dichiarato Rosa Ascione – ed è importante, secondo il mio punto di vista, considerare prima di tutto gli aspetti familiari ed interpersonali che ruotano attorno alle storie di autismo. È principalmente l’aspetto umano e relazionale, il volano che permetterà una piena sensibilizzazione ed informazione sul tema. Per questo ho scelto di far leggere i passi dei miei libri, ai genitori, ai fratelli ed ai terapisti che ogni giorno si interfacciano con questi ragazzi».